Quando l’Ambiente Non Parla la Nostra Lingua

E il rischio di credere di essere noi il problema

Ti è mai capitato di sentirti fuori luogo anche se stavi facendo del tuo meglio? Di percepire un senso di disarmonia che ti disorienta, ma invece di ascoltarlo, lo trasformi in colpa? Succede spesso, soprattutto quando ci troviamo in contesti familiari, professionali o sociali che non ci riconoscono per ciò che siamo veramente.

Quando non riusciamo a creare armonia o equilibrio in un ambiente, possiamo reagire in due modi opposti: o neghiamo il disagio e assumiamo che siano gli altri a sentirsi minacciati da noi, o ci convinciamo che siamo noi a non essere all’altezza, a essere “fuori mappa”. In entrambi i casi perdiamo contatto con la realtà: quella che ci serve per vedere con chiarezza chi siamo, cosa ci fa bene e dove possiamo fiorire davvero.

A volte, non siamo compresi perché ci troviamo in un ambiente che non è fatto per noi, che non riflette i nostri valori, le nostre esigenze vitali e le nostre caratteristiche più autentiche. È come piantare un fiore di montagna in una serra tropicale: anche con tutta la cura del mondo, non fiorirà mai davvero. Non perché è sbagliato il fiore. Ma perché è sbagliato il giardino.

Il rischio del contesto sbagliato

Famiglia, amici, colleghi, collaboratori: spesso queste figure non riescono a riconoscere il nostro potenziale o le nostre intenzioni. Non perché non ci vogliano bene, ma perché filtrano la nostra identità con la loro visione del mondo. Se restiamo troppo a lungo in contesti che non ci rappresentano, rischiamo di dubitare di noi stessi. Il nostro talento diventa invisibile, la nostra energia rallenta, e iniziamo a pensare di essere noi il problema.

Ma non è sempre vero. Semplicemente, stiamo crescendo in un terreno che non nutre le nostre radici.

Come uscirne: riconoscere, distinguere, costruire

La chiave per riappropriarsi delle proprie capacità non è solo abbandonare ciò che ci limita, ma anche riconoscere con chiarezza ciò che ci fa davvero bene. È necessario:

  • Confrontarsi apertamente, con spirito critico e ascolto sincero.
  • Comprendere il vero significato delle parole, delle azioni, delle scelte intorno a noi.
  • Esaminare lo scopo reale di ciò che facciamo e di ciò che gli altri si aspettano da noi.
  • Distinguere i valori veri da quelli indotti o imposti.
  • Acquisire forza, determinazione e coraggio per opporci a ciò che non è per noi, e scegliere ciò che ci nutre.

Questo è un lavoro di precisione interiore. Non basta capire cosa non funziona: serve anche determinare con esattezza cosa vogliamo, dove vogliamo essere e chi dobbiamo diventare per abitare quel luogo.

Attenzione: il rischio successivo

Anche quando lasciamo un ambiente che ci limitava, potremmo entrare in uno nuovo che appare migliore, ma che ancora non è “il nostro”. Per questo non basta fuggire da ciò che ci opprime. Occorre avere una visione chiara dell’ambiente ideale per noi, e delle qualità da sviluppare per viverlo. Solo così potremo riconoscere il nostro “giardino” quando lo incontreremo, o meglio ancora, potremo iniziare a costruirlo.

Suggerimento del Business Coach Tiziano Fiori

Riscontri nell’Attività di Coaching

Molti clienti arrivano in sessione portando una forte sensazione di disagio, ma non riescono a identificarne la causa. Spesso non è una crisi interna, bensì il risultato di trovarsi in contesti — familiari, professionali o relazionali — che non riconoscono o valorizzano le loro capacità. Questa mancata risonanza li porta a dubitare di sé, fino a ritenere che il problema sia loro. Durante il percorso di coaching, emerge con chiarezza che non sono sbagliati: sono semplicemente nel posto sbagliato per fiorire.

Le Persone Più a Rischio

Sono particolarmente esposte le persone molto sensibili, creative, con forte intuito o visione innovativa. Anche chi ha fatto percorsi intensi di crescita personale può ritrovarsi intrappolato in ambienti che non parlano la sua nuova lingua interiore. Il rischio più grande? Adattarsi fino a spegnersi, oppure provare a convincere chi non è disposto a vedere. In entrambi i casi si perde energia preziosa e fiducia in sé stessi.

Soluzioni Pratiche

  1. Auto-osservazione attiva: monitora quando ti senti motivato e quando svuotato.
  2. Confronto esterno: chiedi feedback sinceri a chi ti conosce davvero.
  3. Riconosci i tuoi valori: se il contesto li ignora o li ridicolizza, è un segnale.
  4. Stabilisci confini: proteggi la tua visione anche a costo di deludere qualcuno.

Crea uno spazio tuo: mentale o fisico, dove puoi essere autentico e produttivo.

Un’Alternativa Strategica

Non è sempre necessario rompere tutto per ritrovare sé stessi. Puoi iniziare a progettare, anche in parallelo, un contesto più adatto a te. Coltivare relazioni allineate, costruire progetti in linea con i tuoi valori, spostare gradualmente l’energia verso ciò che ti rispecchia. Questo approccio riduce il rischio di fallimenti impulsivi e ti permette di conservare stabilità mentre ti riorienti. A volte, cambiare ambiente non vuol dire fuggire, ma scegliere dove fiorire davvero.

Come può Aiutare un Business Coach?

Un Business Coach aiuta a:

  • Riconoscere i segnali di un ambiente disfunzionale e non compatibile con i tuoi obiettivi.
  • Fare chiarezza su valori, visione e direzione personale e professionale.
  • Costruire fiducia e autostima, spezzando l’incantesimo del “sono io il problema”.
  • Pianificare una transizione consapevole verso contesti più affini.
  • Allenare il coraggio e la determinazione per sostenere scelte allineate al tuo vero potenziale.
  • Sviluppare una nuova rete di relazioni, più nutritive e sinergiche.
  • Riscoprire le tue qualità e capacità in un ambiente fertile che le faccia sbocciare.

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